Cosa si intende per rigetto di un impianto dentale? Facciamo chiarezza
Sei alla ricerca di una soluzione pratica e definitiva per sopperire alla carenza di uno o più denti e vorresti sapere se esistono possibilità di rigetto di un impianto dentale?
Se hai sentito parlare di questa eventualità dobbiamo chiarire che spesso il termine “rigetto” viene usato in modo improprio per definire una serie di situazioni che portano, purtroppo, alla perdita dell’impianto dentale.
Nella maggior parte dei casi, i pazienti che avvertono un possibile fastidio nella zona dove è stato inserito l’impianto, pensano erroneamente che l’organismo non accetti il suo posizionamento; in realtà, questi sintomi, insieme ad altri che possono presentarsi, lasciano presupporre che la procedura implantologica non sia stata eseguita in modo corretto.
Approfondiamo l’argomento.
È corretto parlare di rigetto di un impianto dentale?
Parlare di “rigetto” di un impianto dentale non è corretto. Con il termine rigetto si intende una reazione di risposta dell’organismo alla presenza di corpi estranei che il sistema immunitario percepisce come elementi esterni da combattere.
Nel caso degli impianti dentali l’elemento esterno sono le viti in titanio che sostituiscono le radici dei denti, alle quali vengono ancorate le protesi dentali. Il titanio è una lega biocompatibile e pertanto viene accettata dall’organismo. Infatti, una delle principali caratteristiche di questo materiale è proprio la sua capacità di fondersi perfettamente con l’osso, favorendo il processo di osteointegrazione degli impianti dentali.
Quindi, era forse più corretto parlare di rigetto di un impianto dentale nel passato, quando al posto del titanio venivano utilizzati materiali non biocompatibili.
Identificare un problema con l’impianto dentale: i sintomi più comuni
Chiarito quindi che non è possibile il rigetto di un impianto dentale, vediamo i sintomi che possono far presagire la cattiva riuscita della procedura implantologica.
I più comuni sono:
- dolore o fastidio dove è stato posizionato l’impianto, specialmente durante la masticazione;
- sanguinamento eccessivo dalle gengive;
- perdita di stabilità dell’impianto.
Le cause alla base di queste problematiche non sono da attribuire al rigetto di un impianto dentale bensì a fattori differenti, come:
- la comparsa di perimplantite, un’infezione batterica delle gengive nella zona intorno all’impianto dentale che, nei casi più gravi, porta a una perdita di osso e di conseguenza dell’impianto;
- mancata osteointegrazione che si verifica quando l’impianto non si integra completamente nell’osso;
- errata valutazione della qualità e della quantità di osso che non rappresenta una base stabile per l’impianto;
- un carico eccessivo dell’impianto, ad esempio, in caso di bruxismo o di una protesi male adattata;
- errori chirurgici nel posizionamento dell’impianto.
6 fattori di rischio che possono portare all’insuccesso di un impianto
Alcuni fattori di rischio possono contribuire alla perdita dell’impianto dentale. Tra questi vi sono:
- una scarsa igiene orale, dalla quale può derivare la comparsa di infezioni nei pressi dell’impianto;
- l’abitudine di fumare appena posizionato l’impianto. Infatti, è consigliato sospendere almeno per un periodo;
- la presenza di patologie quali diabete, osteoporosi e malattie cardiovascolari che possono rallentare il processo di guarigione ossea;
- il bruxismo, specialmente quello notturno, che porta ad esercitare pressioni sull’impianto appena posizionato;
- l’assunzione di farmaci che interferiscono con la guarigione dell’osso;
- cattive abitudini alimentari specialmente nei primi giorni. Ad esempio, sono da evitare cibi duri o appiccicosi.
Come prevenire il fallimento di un impianto dentale e cosa fare
Per evitare quindi il “rigetto” di un impianto dentale e favorire il processo di guarigione post-intervento è fondamentale seguire le indicazioni dello specialista su cosa fare e cosa non fare, specialmente nei giorni immediatamente successivi alla procedura.
Se la procedura implantologia è ben eseguita non si verificano particolari disagi. Per questo motivo è consigliabile affidarsi a un medico odontoiatra esperto che padroneggia le più moderne tecniche implantologiche.
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